Motricity Index
Il Motricity Index (MI) è una scala di misurazione ordinale che ha l’obiettivo di misurare la forza muscolare e le…

Il Motricity Index (MI) è una scala di misurazione ordinale che ha l’obiettivo di misurare la forza muscolare e le abilità motorie a livello degli arti in pazienti affetti da patologie neurologiche. Tale indice di misura viene principalmente utilizzato per la valutazione di soggetti affetti da ictus cerebrale, con lo scopo di prevedere la funzione motoria globale post evento e la disabilità complessiva futura. [1]
Attualmente il Motricity Index, secondo la Stroke Taskforce dell’American Physical Therapy Association (StrokeEDGE), viene altamente raccomandato per scopi clinici e di ricerca soprattutto per la valutazione di pazienti post ictus sia in fase acuta, sub acuta che cronica e, oltre a ciò, ne viene raccomandato l’utilizzo sia in strutture ospedaliere che riabilitative. [2]
Sviluppato nel 1980 da Demeurisse et al, il Motricity Index permette di valutare la forza muscolare isometrica nell’emiparesi post ictus. [3] Per valutare il reclutamento muscolare hanno usato la scala ordinale di sei punti del Medical Research Council (MRC), convertendone i valori in punteggi ponderati sulla base della difficoltà dei pazienti di passare da un grado all’altro di forza (Tabella1). [4]
Descrizione della scala
Il Motricity Index (MI) viene suddiviso in 4 parti, ognuna delle quali analizza in modo più dettagliato le capacità di movimento specifiche di un arto. [1,3]
Inizialmente, durante lo sviluppo del MI furono studiati 31 movimenti delle articolazioni prossimali, medie e distali degli arti superiori e inferiori, ma successivamente si decise di ridurre molti movimenti a un solo movimento essenziale in ciascuna articolazione che fosse rappresentativo della forza generale di quel segmento corporeo. Si raggiunse così l’identificazione di 3 movimenti specifici per l’arto superiore e 3 per l’arto inferiore. [1,3,4]
Per l’arto superiore i movimenti analizzati sono:
- Abduzione di spalla;
- Flessione di gomito;
- Presa a pinza.
Per l’arto inferiore i movimenti analizzati sono:
- Flessione d’anca;
- Estensione di ginocchio;
- Flessione dorsale di caviglia.
Per tutti i movimenti articolari tranne la presa si utilizza la seguente valutazione:
CONTRAZIONE MUSCOLARE | Scala MRC | Motricity Index |
Nessun Movimento. | 0 | 0 |
Contrazione palpabile del muscolo, ma assenza di movimento. | 1 | 9 |
Movimento possibile, ma non completo contro gravità. | 2 | 14 |
Movimento attivo completo contro gravità, ma non contro resistenza. | 3 | 19 |
Movimento attivo completo contro resistenza, ma più debole del controlaterale. | 4 | 25 |
Forza normale | 5 | 33 |
Per la valutazione della presa si necessita di utilizzo di un cubo di dimensione di 2,5 cm x 2,5 cm valutandola secondo la seguente classificazione:
Nessun movimento | 0 |
Inizio di prensione: qualche movimento di pollice e indice. | 11 |
Presa possibile ma non contro gravità | 19 |
Presa possibile contro gravità, ma non contro resistenza. | 22 |
Presa possibile contro resistenza, ma più debole della controlaterale. | 26 |
Presa normale. | 33 |
Valori Psicometrici
Il Motricity Index risulta valido e affidabile con un tempo di somministrazione di 20 minuti che può ridursi a 5 per esaminatori più esperti che lavorano con pazienti cognitivamente intatti.
Affidabilità: l’affidabilità test-retest risulta eccellente in soggetti con ictus cronico (ICC = 0,93), come anche l’affidabilità intrarater (ICC = 0,93). [5] Per quanto riguarda l’affidabilità interrater in soggetti sub acuti e cronici è stata rilevata un’eccellente affidabilità sia nella valutazione dell’arto superiore (Rho di Spearman = 0,88) che inferiore (Rho di Spearman = 0,87) e del lato colpito (Rho di Spearman = 0,88). La coerenza interna valutata attraverso l’Alfa di Cronbach risulta eccellente (0,95) [6]
Validità: la validità del costrutto si presenta eccellente quando confrontata con il Rivermead Motor Assessment. [6] La validità del contenuto non è mai stata discussa in letteratura, tuttavia il Motricity index viene spesso utilizzato quando si esamina la validità, affidabilità e reattività di altre misure di riabilitazione. [7] Per quanto riguarda gli effetti soffitto o pavimento, sono stati riscontrati effetti soffitto adeguati per l’arto superiore e scarsi effetti soffitto per l’arto inferiore. [8]
Reattività: il MI presenta per l’arto superiore un’alta reattività con sensibilità moderata al rilevamento di cambiamenti prima dei 3 mesi dopo l’ictus. [9] Per l’arto inferiore vi è piccola sensibilità alla rilevazione del cambiamento in fase acuta. [10]
Istruzioni e attribuzione del punteggio
Il Motricity Index viene somministrato al paziente in posizione seduta su di una sedia o sul bordo del letto. Nel caso non fosse raggiungibile tale posizione il MI può essere utilizzato anche in posizione supina.
Presa: viene chiesto al paziente di afferrare su di una superficie piana un cubo di 2,5 cm di lato tra il pollice e l’indice. Si attribuisce il punteggio di 19 nel caso in cui l’oggetto cade quando viene sollevato (l’esaminatore potrebbe dover sostenere il polso). 22 l’oggetto può essere sollevato, ma può essere rimosso con facilità.
Flessione del gomito: la posizione di valutazione è con il gomito flesso a 90°, avambraccio orizzontale e braccio verticale lungo il fianco. Viene chiesto al paziente di piegare il gomito e di toccarsi la spalla con la mano. L’esaminatore pone resistenza con la mano sul polso. Si attribuisce il punteggio di 14 quando non è visibile alcun movimento ma il gomito resta flesso a 90°.
Abduzione di spalla: in posizione di valutazione con il gomito completamente flesso e contro il petto, viene chiesto al paziente di abdurre il braccio. Il movimento del cingolo scapolare non è da considerare, infatti bisogna osservare il movimento dell’omero rispetto alla scapola. Si attribuisce il punteggio di 19 quando l’abduzione raggiunge più di 90°.
Dorsiflessione caviglia: in posizione seduta con i piedi rilassati in posizione di flessione plantare, viene chiesta la dorsiflessione del piede. Si attribuisce il punteggio di 14 quando il ROM attivo è inferiore del ROM passivo articolare della dorsiflessione.
Estensione di ginocchio: in posizione seduta con i piedi senza appoggio al suolo e le ginocchia a 90° viene chiesta l’estensione completa del ginocchio. Si attribuisce il punteggio di 14 quando l’estensione non è completa, mentre di 19 quando il ginocchio può essere esteso completamente, ma può essere spinto in basso con facilità.Flessione d’anca: in posizione seduta con le anche flesse a 90°, viene chiesto di sollevare il ginocchio verso il mento. Importante osservare e monitorare i movimenti di compenso in retropulsione di tronco ponendo una mano sulla schiena del paziente o chiedendogli di non inclinarsi posteriormente. Si attribuisce un punteggio di 14 quando il movimento attivo è inferiore al ROM passivo, mentre di 19 quando la flessione è completa ma può essere spinto in basso con facilità.
Interpretazione dei risultati
Per ogni arto valutato il punteggio totale viene attributo sommando il punteggio di forza di ogni segmento analizzato. Il punteggio totale può variare così da un minimo di 0 (plegia) ad un massimo di 100 (forza normale) per ogni arto.
MDC: la minima variazione rilevabile (MDC) in soggetti con ictus cronico risulta di 12,92 punti [3]
MCID: differenza minima clinicamente importante (MCID) non viene riportata in letteratura.
Il Motricity Index risulta quindi un test veloce e facile da apprendere e applicare, ma, come le altre misure che tentano di valutare la forza muscolare nella popolazione con ictus, il MI permette di valutare solo una piccola parte delle elevate alterazioni motorie che spesso si riscontrano in tali soggetti. La capacità di generare forza e potenza in un muscolo è fondamentale per generare il movimento, ma in presenza di un tono aumentato o senza le capacità di coordinazione la funzionalità completa non può essere ripristinata.
Scarica il Motricity Index
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u003colu003ern tu003cliu003eDemeurisse G, Demol O, Robaye E. u003cstrongu003eu003ca href=u0022https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/7439211/u0022u003eMotor evaluation in vascular hemiplegiau003c/au003eu003c/strongu003e. Eur Neurol. 1980;19(6):382-9. doi: 10.1159/000115178.u003c/liu003ern tu003cliu003ehu003cstrongu003eu003ca href=u0022https://www.neuropt.org/practice-resources/neurology-section-outcome-measures-recommendationsu0022u003ettps://www.neuropt.org/practice-resources/neurology-section-outcome-measures-recommendationsu003c/au003eu003c/strongu003eu003c/liu003ern tu003cliu003eFayazi M, Dehkordi SN, Dadgoo M, Salehi M. u003cstrongu003eu003ca href=u0022https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3587895/u0022u003eTest-retest reliability of Motricity Index strength assessments for lower extremity in post stroke hemiparesisu003c/au003eu003c/strongu003e. u003cemu003eMed J Islam Repub Iranu003c/emu003e. 2012;26(1):27-30.u003c/liu003ern tu003cliu003eMedical Research Council. u003cstrongu003eu003ca href=u0022https://academic.oup.com/brain/article/133/10/2838/326012u0022u003eAids to the investigation of peripheral nerve injuriesu003c/au003eu003c/strongu003e; London: HMSO; 1942.u003c/liu003ern tu003cliu003eFayazi M, Dehkordi SN, Dadgoo M, Salehi M. u003cstrongu003eu003ca href=u0022https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3587895/u0022u003eTest-retest reliability of Motricity Index strength assessments for lower extremity in post stroke hemiparesisu003c/au003eu003c/strongu003e. Med J Islam Repub Iran. 2012 Feb;26(1):27-30.u003c/liu003ern tu003cliu003eCollin C, Wade D. Au003cstrongu003eu003ca href=u0022https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC488133/u0022u003essessing motor impairment after stroke: a pilot reliability studyu003c/au003eu003c/strongu003e. u003cemu003eJ Neurol Neurosurg Psychiatryu003c/emu003e. 1990;53(7):576-579.u003c/liu003ern tu003cliu003eBertrand AM, Fournier K, Wick Brasey MG, Kaiser ML, Frischknecht R, Diserens K. u003cstrongu003eu003ca href=u0022https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0894113015000915u0022u003eReliability of maximal grip strength measurements and grip strength recovery following a strokeu003c/au003eu003c/strongu003e. J Hand Ther. 2015 Oct-Dec;28(4):356-62.u003c/liu003ern tu003cliu003eJacob-Lloyd HA, Dunn OM, Brian ND, Sarah e Lamb. u003cstrongu003eu003ca href=u0022https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/030802260506800603u0022u003eEffective Measurement of the Functional Progress of Stroke Clientsu003c/au003eu003c/strongu003e. British Journal of Occupational Therapy. 2005 June; 68(6):253-259.u003c/liu003ern tu003cliu003eSunderland A, Tinson D, Bradley L, Hewer RL. u003cstrongu003eu003ca href=u0022https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/2592969/u0022u003eArm function after stroke. An evaluation of grip strength as a measure of recovery and a prognostic indicatoru003c/au003eu003c/strongu003e. u003cemu003eJ Neurol Neurosurg Psychiatryu003c/emu003e. 1989;52(11):1267-1272. doi:10.1136/jnnp.52.11.1267u003c/liu003ern tu003cliu003eVos-Vromans DC, de Bie RA, Erdmann PG, van Meeteren NL. u003cstrongu003eu003ca href=u0022https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16389698/u0022u003eThe responsiveness of the ten-meter walking test and other measures in patients with hemiparesis in the acute phaseu003c/au003eu003c/strongu003e. Physiother Theory Pract. 2005 Jul-Sep;21(3):173-80.u003c/liu003ernu003c/olu003e
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