Fisioterapia ecoguidata

In questo articolo scopriremo come l'ecografia ecoguidata possa essere un utile strumento per il fisioterapista.

fisioterapia-ecoguidata-fisioscience
5/5 - (2 votes)

La fisioterapia ecoguidata permette al fisioterapista, grazie all’utilizzo dell’ecografo, di eseguire una più accurata valutazione delle strutture anatomiche.

L’utilizzo dell’ecografo costituisce per il professionista un importante strumento tecnologico che, integrato ad un buon ragionamento clinico, può essere determinante nel processare un esame obiettivo e un’ipotesi diagnostica più accurati. Sono inoltre presenti in letteratura studi che suggeriscono come l’utilizzo di questa apparecchiatura in ambito muscolo-scheletrico sia percepita in maniera positiva dal paziente [1,2,3].


Cos’è la Fisioterapia Ecoguidata?

La fisioterapia ecoguidata, nota in letteratura con il termine RUSI (Rehabilitative Ultrasound Imaging), è una procedura utilizzata dai fisioterapisti per valutare la morfologia e la funzione dei muscoli e dei tessuti molli durante l’esercizio e le attività fisiche. È utilizzata per assistere l’applicazione di interventi terapeutici volti a migliorare la funzione neuromuscolare [1].

Rispetto ad un semplice approccio tradizionale, l’implementazione dell’ecografo nella propria pratica clinica può permettere di intercettare con più sicurezza quadri di competenza medica che necessitano un referral, rende l’esame obiettivo più completo aggiungendo importanti informazioni sullo stato tissutale. Tali dati potranno poi essere utilizzati per settare con maggiore precisione i parametri dell’esercizio e della terapia manuale.


Come Funziona la Fisioterapia Ecoguidata?

All’interno della propria pratica clinica l’ecografo può essere incluso nel processo di valutazione come integrazione dell’esame obiettivo. Tale strumento fornisce informazioni relative all’integrità di strutture anatomiche e sulla presenza o meno di versamenti articolari/dei tessuti molli. L’ecografo può inoltre essere utile a fini di screening; come dimostrato dalla Revisione Sistematica con metanalisi di McAuliffe (2016) e dalla revisione condotta da Sharif (2023) dove gli atleti che presentavano anomalie in tendini asintomatici (tendine rotuleo e achilleo) presentavano un rischio maggiore di sviluppo di tendinopatia. Le anomalie prese in considerazione negli studi riguardavano lo spessore del tendine, la presenza di aree ipoecogene e un’alterazione della vascolarizzazione al Doppler [4,5]. L’intercettazione di atleti a rischio, grazie all’ecografia, può quindi consentire l’implementazione di programmi personalizzati. Lo strumento ecografico può essere facilmente integrato nel corso del trattamento sia per il monitoraggio dello stato tissutale (es. guarigione di una lesione) che come strumento di biofeedback [1].

Esistono diverse tipologie di ecografo: fissi o carrellati, portatili e sonde wireless che si connettono a dispositivi mobili. Tutti gli ecografi sono provvisti di differenti tipologie di sonde per la visualizzazione di diverse strutture. Generalmente le sonde lineari con frequenze 5–20 MHz sono quelle utilizzate per le valutazioni delle strutture muscoloscheletriche. 

Tale tecnologia in ambito clinico richiede una grande conoscenza anatomica e un’adeguata formazione. Nel consensus statement pubblicato nel 2019 emerge in maniera chiara come in diversi paesi vi sia un accesso limitato a questi percorsi di formazione specifici per fisioterapisti e come questo possa costituire un importante barriera per l’applicazione clinica. Un altro dato interessante emerso dallo studio è la scarsa presenza di corsi di formazione tenuti da fisioterapisti esperti nell’utilizzo della pratica ecografica [1].

Vantaggi della Fisioterapia Ecoguidata

L’ecografia ha il vantaggio di essere un esame immediato, non invasivo e poco costoso. Può essere utilizzato anche attraverso tecniche dinamiche (ad es. durante l’esecuzione di test ortopedici) e fornisce informazioni rispetto al confronto con l’arto controlaterale.

In letteratura sono presenti studi che supportano l’utilizzo dell’ecografo a scopo educativo. È stato evidenziato come attraverso la fisioterapia ecoguidata la persona si sia sentita in grado di comprendere meglio la natura del proprio problema, sia sentita più sicura ed in controllo della propria situazione [2,3,7]. L’anamnesi, la visualizzazione dello stato tissutale, l’esame obiettivo e il ragionamento clinico permettono quindi al fisioterapista di poter fornire un trattamento mirato e personalizzato secondo il modello biopsicosociale.

L’ecografia offre inoltre la possibilità di monitoraggio del progresso terapeutico, permette per esempio di verificare la riduzione dello spessore tendineo in presenza di quadri di tendinopatia reattiva o monitorare la guarigione di una lesione muscolare [6,7].

Applicazioni della Fisioterapia Ecoguidata

Le applicazioni cliniche per l’utilizzo dell’ecografo sono numerose: spaziano dall’esame di patologie articolari, muscolari, tendinee, di vasi, borse e nervi.

Per quanto riguarda le lesioni muscolari, l’ecografia permette di rilevare la presenza di aree di versamento nelle fasi acute intercettando casi in cui la clinica non è sempre chiara. L’utilizzo di questa tecnologia permette una gradazione dell’entità della lesione nonché la visualizzazione di eventuali coinvolgimenti della giunzione muscolo-tendinea associati a tempi di RTP più lunghi. Da un punto di vista riabilitativo è inoltre importante il monitoraggio del sito di formazione della cicatrice soprattutto in caso di persistenza di sintomi anomali.

Anche nelle tendinopatie l’utilizzo dell’ecografo svolge un ruolo importante nella diagnosi rappresentando uno strumento di imaging che per rapporto costo-efficacia può superare la RMN e può intercettare quadri di tendinopatia reattiva, degenerativa o calcifica. Come già affermato in precedenza può essere anche utile nello screenare pazienti “a rischio” e nel monitorare quadri sintomatici [4,5,6,8].

La fisioterapia ecoguidata permette la valutazione di alcune superfici articolari come per esempio la troclea femorale, fornisce informazioni riguardo allo spessore della cartilagine articolare di ciascun arto e permette la visualizzazione dei profili ossei andando ad intercettare quadri di interruzione della corticale che meritano un approfondimento diagnostico o un referral medico [9].

In ambito interventistico, tale strumento viene utilizzato per l’esecuzione di infiltrazioni ecoguidate che si sono rivelate più accurate ed efficaci rispetto alle semplici infiltrazioni eseguite attraverso rifermenti anatomici [1].

Conclusione

In conclusione, l’ecografia si è dimostrato essere un esame immediato, poco costoso, non invasivo che permette al fisioterapista di eseguire una valutazione più accurata e precisa ai fini del trattamento.

Per i fisioterapisti interessati all’argomento e all’implementazione dell’ecografia nella propria pratica clinica si suggerisce la ricerca di specifici corsi di formazione tenuti da professionisti qualificati.

Fisioterapia ecoguidata